L’installazione in Piazza degli Scacchi di domenica mattina è stata il momento conclusivo di un percorso portato avanti da tante associazioni marosticensi e non che ogni giorno lavorano in nome dei valori della pace e della tolleranza: Agesci Marostica 1, Nove1, Bassano 1, Azione Cattolica Marostica, Via Scalabrini 3, ASCS Onlus, Associazione culturale Ujamaa di Marostica, Centro di aiuto ascolto, Caritas Marostica, Libera Bassano-Marostica, Parrocchie di San Antonio e Santa Maria Marostica, Vicariato di Breganze.
Abbiamo concesso consapevolmente una piccola parte della Piazza di Marostica, come richiesto dagli organizzatori, perché l’installazione artistica rappresenta un’opportunità di riflessione su un tema attuale e tragico. Il messaggio era incontestabilmente forte e la sua efficacia era proporlo in un momento di quotidianità della vita cittadina.
Sottolineo che in Piazza erano presenti dei mediatori culturali, proprio per tradurre il significato dell’opera a chi non avesse gli strumenti per decifrarlo, come i bambini, comunque immagino sempre accompagnati da un adulto.
La grande risonanza mediatica e social che ha avuto l’iniziativa, fra l’altro non nuova, indica come la Piazza di Marostica sia un palcoscenico importante, anche per lanciare questioni forti. Se se ne parla è stato abbattuto il muro dell’indifferenza.
Personalmente ritengo che il vero scandalo siano le frasi riportate accanto ai teli, che troppo spesso sentiamo risuonare nella quotidianità, forse senza comprenderne il peso terribile, che condanna quelle esistenze ad una seconda morte.
Ringrazio per l’attenzione
Marica Dalla Valle
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